Sono terminate le giornate dell’e-commerce a Ravenna.

 

E’ sempre un piacere confrontarsi su temi legati al digitale. Purtroppo non ho potuto seguire tutti gli incontri, latitando completamente la parte legata all’e-book e al turismo, per quanto riguarda l’e-commerce invece riporto qui alcune considerazioni.

Le nuove tendenze sono state passate in rassegna nell’incontro con Gianluca Diegoli, esperto di digital marketing, che ha parlato di social commerce.

Il social commerce è una forma di shopping che incentiva la partecipazione dei consumatori a diversi livelli, non solo con il negozio, a cui si possono inviare feedback di vario genere, ma anche tra gli utenti. La chiave del successo del social commerce risiede appunto nell’engagement, ovvero la capacità di coinvolgere.

Attenzione però a non farsi ingannare dall’espressione social commerce, la vendita on-line non avviene attraverso i social network. Gli esperimenti fatti per vendere direttamente in questi spazi, come gli store in facebook, si sono rivelati totalmente fallimentari. I social network coinvolgono le persone in un flusso di contenuti che evolvono con molta rapidità, una caratteristica che non si riesce a conciliare con l’esigenza di mostrare un catalogo prodotti. I social network rimangono strumenti potenti di promozione spot: offerte, eventi, etc. che possono propagarsi velocemente tra i nostri contatti. Se usati correttamente e non solo per spammare i nostri utenti con la pubblicità, sono un ottimo strumento di fidelizzazione.

Fatta questa precisazione, andiamo a vedere alcuni degli esempi di social commerce che sono stati mostrati nell’incontro:

BOX COMMERCE

Esempio: http://nonabox.it/
Sono on-line store che propongono acquisti sulla base di abbonamenti. I prodotti sono mirati a categorie di persone molto precise che si affidano allo store per ricevere quello che gli serve. Nell’esempio citato, le donne in gravidanza possono abbonarsi a nanabox e ricevere mensilmente un box che contiene prodotti selezionati per le fasi della gravidanza o per l’età del neonato. E’ importante sottolineare che i prodotti nella scatola sono selezionati coinvolgendo la community delle mamme abbonate.

LOCAL COMMERCE

Esempio: http://www.zolle.it/web/
Sono un tentativo di recuperare la dimensione locale del commercio. Nell’esempio citato le persone sono messe in contatto con i produttori alimentari locali, sono organizzate gite per visitare le aziende agricole. Lo scopo è creare una comunità in cui rientrano produttori e consumatori. Zolle mette a disposizione un servizio di acquisto e consegna dei prodotti che sono recapitati a casa.

CROWD COMMERCE

Esempio: http://www.goodmakers.it/it/network_acquisto
Sono negozi che stimolano l’aggregazione dei clienti. Più persone partecipano alla vendita più i prezzi scendono. Lo scopo è stimolare le persone a propagandare le offerte sui social network per aumentare il numero dei clienti.

SOCIAL CATALOGUE

Esempio: http://eu.fab.com/
Questo negozio propone articoli di brand e designer poco conosciuti, catalogo e prodotti in evidenza sono modificati sulla base delle preferenze degli acquirenti.

NO STOCK COMMERCE

Esempio: http://www.tannico.it/
Sono negozi senza magazzino che pubblicano offerte temporanee di altri commercianti, per usufruire delle offerte è necessario iscriversi. Le persone sono stimolate all’acquisto dalla condizione temporanea delle offerte.

CONSULTANT

Esempio: http://www.modcloth.com/
Sono negozi dove oltre ai prodotti si trovano i consigli su come usarli. Nell’esempio modcloth offre una serie di consigli su come combinare i capi e vestirsi secondo stili particolari. Le persone che entrano in questa community possono esprimere opinioni sui capi acquistati, consigliare gli altri membri su come vestirsi e postare le foto per mostrare come vestono e abbinano i capi acquistati.

INDEPENDENT COMMERCE

Esempio: http://www.blomming.com
In questo spazio gli oggetti in vendita sono di artigiani, la scelta non avviene solo sul prodotto ma ampio spazio è lasciato alla storia del prodotto. Lo scopo è far emergere non solo le caratteristiche dell’oggetto ma anche di chi l’ha prodotto.

SHOWROOMING

Esempio: http://www.bonobos.com
In questo genere di store on-line si vuole recuperare il contatto faccia a faccia, i potenziali acquirenti sono invitati a recarsi nei negozi segnalati per provare i capi in vendita.

Penso di aver riportato gli esempi più significativi, ma, se volete la presentazione originale, la CONFESERCENTI Ravenna, organizzatrice dell’evento, dovrebbe pubblicare i materiali relativi alle giornate dell’e-commerce su uno spazio web che probabilmente sarà segnalato sul loro sito.

 


Social commerce

di Emanuele Ricci
Pubblicato il